Ospedale dell’Università del Mediterraneo è un pioniere nel turismo sanitario.
L’ospedale dell’Università del Mediterraneo è un pioniere nel turismo sanitario. Offre servizi sanitari di alta qualità e assistenza specializzata ai pazienti internazionali.

L’Ospedale dell’Università del Mediterraneo sta guidando il turismo sanitario in Turchia con le sue prime. Nel primo semestre del 2024, ha fornito servizi a 1.760 pazienti stranieri provenienti da 62 paesi, generando un reddito di 22 milioni di TL. Il Rettore Prof. Dr. Özlenen Özkan ha sottolineato che i pazienti non contribuiscono solo alla cura, ma anche all’economia di Antalya.
Grande Successo nel Turismo Sanitario in 4 Anni
Il Rettore Özkan ha parlato della crescita dell’Ospedale dell’Università del Mediterraneo nel settore del turismo sanitario. Ha evidenziato che in 4 anni sono riusciti a aumentare i loro introiti da 1,5 milioni di TL a 42,5 milioni di TL. Ha anche riferito che durante la pandemia hanno continuato ad accettare pazienti dall’estero.
Profilo dei Pazienti Stranieri e Aree di Servizio
L’Ospedale dell’Università del Mediterraneo ha visto arrivare principalmente pazienti da Russia, Ucraina, Azerbaigian, Kazakistan, Germania e Regno Unito. Tra le aree di servizio più frequentemente fornite ci sono l’oncologia, la chirurgia oncologica, la chirurgia plastica, la ginecologia e le malattie degli occhi.
Contributo dell’Ospedale all’Economia e Situazione Senza Debiti
L’Ospedale dell’Università del Mediterraneo è entrato tra gli ospedali turchi senza debiti grazie ai redditi generati. Il Rettore Özkan ha sottolineato che i 42,5 milioni di TL di reddito hanno apportato un significativo contributo al bilancio dell’ospedale, affermando che non vi è alcun onere economico per l’istituzione.
Processo di Trapianto d’Organo per i Pazienti Stranieri
Il Prof. Dr. Özkan ha affermato che i trapianti d’organo per i pazienti stranieri vengono effettuati con donatori viventi, mentre i trapianti da cadavere sono riservati solo ai pazienti turchi. Ha sottolineato che i trapianti d’organo effettuati con donatori viventi apportano sia esperienza che un contributo economico all’istituzione.